Alimenti contaminati, la black list di Coldiretti. Pubblicato l’elenco dei cibi più inquinati da non mangiare per evitare brutte sorprese.
Alimenti contaminati, la Coldiretti ha stilato una vera e propria black list dei cibi più inquinati e meno sicuri in base ad una serie di analisi condotte nei laboratori dell’associazione di riferimento degli agricoltori italiani.
Attenzione a frutta e verdura cinesi
I dati che emergono non sono certo rassicuranti e, ancora una volta, rinnoviamo l’invito a controllare con la massima attenzione l’origine di provenienza dei prodotti che acquistate. I broccoli cinesi ad esempio sono il prodotto alimentare meno sicuro tra quelli testati: il 92% dei campioni analizzati infatti è risultato alterato per presenza di residui chimici dannosi. Ma anche il prezzemolo del Vietnam non è messo molto meglio, con una percentuale di irregolarità vicina all’80%, mentre il basilico indiano è fuori norma nel 60% dei casi.
La Cina si conferma anche quest’anno al primo posto per quanto riguarda gli alimenti contaminati a causa della presenza di micotossini, additivi e coloranti che superano i limiti imposti dalla legislazione europea. Il 15% delle irregolarità (386 casi su un totale di 2.967 allarmi) riguarda infatti prodotti agro-alimentari cinesi. Il dato che deve preoccupare però è che nell’ultimo anno le esportazioni di prodotti agroalimentari cinesi verso l’Italia sono aumentate del 379%, soltanto le esportazioni di pomodoro ad esempio rappresentano il 10% della produzione nazionale in pomodoro fresco equivalente, una cifra che super i 67 milioni di chili.
Non solo la Cina nella black list
L’indagine di Coldiretti sugli alimenti contaminati si chiama “Black list dei cibi più contaminati” è stata presentata al Palabarbuto di Napoli ed è stata stilata sulla base delle analisti condotte dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel Rapporto 2015 sui Residui dei Fitosanitari in Europa.
La Cina però non è l’unico paese ad esportare alimenti contaminati, oltre ai casi già citati infatti Coldiretti segnala anche il caso delle melagrane egiziane (il 33% dei campioni presentava anomalie), così come le fragole e le arance egiziane. Anche il peperoncino Thailandese è assolutamente da evitare (il 21% dei prodotti analizzati sono risultati irregolari), così come i piselli kenioti (1 su 10 è contaminato).
Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti, ha ribadito che “I problemi riguardano anche la frutta dal Sud America come i meloni e i cocomeri importati dalla Repubblica Dominicana che sono fuori norma nel 14% dei casi per l’impiego di Spinosad e Cypermethrin. È risultato irregolare il 15% della menta del Marocco, un altro Paese a cui sono state concesse agevolazioni dall’Unione Europea per l’esportazione di arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, olio di oliva e pomodori da mensa che hanno messo in ginocchio le produzioni nazionali. L’accordo con il Marocco è fortemente contestato dai produttori agricoli proprio perché nel Paese africano è permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa. Non c’è più tempo da perdere e occorre rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri”.