Il caffè è una bevanda che si ottiene dalla torrefazione e macinazione di semi di alcune specie di alberi tropicali (Coffee) appartenenti alla famiglia botanica delle Rubiaceae. Nel mondo esistono circa un centinaio di specie di Coffee, tuttavia quelle riconosciute importanti ed utili ai fini commerciali sono solo una decina. Tra di loro queste specie si differenziano per svariati fattori: l’altezza delle piante, la varietà delle foglie, il profumo del fiore, la grossezza ed il colore dei semi, il gusto, il contenuto di caffeina e la resistenza alle avversità climatiche. Tra di esse le più diffuse, coltivate e conosciute sono la Coffea arabica (meglio conosciuta come “arabica”), la Coffea canephora (meglio conosciuta come “robusta”) e la Coffea liberica.
L’origine del suo consumo è assai controversa. Certi botanici affermano che i primi a riconoscere gli effetti stimolanti di queste drupe furono gli abitanti dell’Etiopia che le masticavano crude. Alcuni scritti evidenziano invece che l’inizio della storia del caffè avrebbe le radici in una bevanda medio orientale chiamata “vino d’Arabia” ricavata dal succo fermentato estratto dalle drupe mature dei piccoli alberi. Altre fonti indicano infine la sua origine in una mistura calda chiamata “qahwah” (eccitante), preparata dai popoli nomadi con gallette ricavate dai semi di coffea essiccati al sole, macinati grossolanamente e mescolati al grasso.
Sull’origine del caffè esistono molte leggende, la più conosciuta dice che un pastore chiamato Kaldi portava a pascolare le capre in Etiopia ed un giorno queste, incontrando una pianta di caffè, cominciarono a mangiare le bacche ed a masticare le foglie. Arrivata la notte le capre anziché dormire si misero a vagabondare con energia e vivacità mai espressa fino ad allora. Vedendo questo il pastore ne individuò la ragione e abbrustolì i semi della pianta mangiati dal suo gregge, li macinò e, dopo averne fatta un’infusione, ottenne il caffè.