Un piccolo excursus sulla storia e sull’utilizzo del tovagliolo, con qualche curioso consiglio per una mise en place stilosa
Il tovagliolo comincia ad essere inserito nell’apparecchiatura già dal ‘500, quando non si usavano ancora le posate e quindi veniva utilizzato un panno morbido per potersi asciugare le mani dopo averle sciacquate in piccole bacinelle d’acqua durante il pranzo, ed era un panno da condividere.
Con il tempo si giunse a prevedere un quadrato di stoffa per ogni commensale e nel ‘700 si arrivò a considerare questo cencio con l’unica funzione di proteggere gli abiti dei commensali.
Ancora oggi, essendo il tovagliolo un oggetto di mero servizio, viene posato nelle vicinanze delle posate stesse (mai sotto ad esse), ma non con una posizione ben precisa anche se qualcuno lo prevede esclusivamente a sinistra.
Il tovagliolo deve venire piegato con le aperture verso l’esterno in modo da agevolare la sua apertura che dovrà essere veloce e… non osservata, da portare, appena seduti, immediatamente in grembo.
Un tempo si usavano tovaglioli esclusivamente dello stesso tessuto della tovaglia, ed il tutto era tradizionalmente di colore bianco.
Colori e cambiamenti
Fu Jacqueline Kennedy come firt lady della Casa Bianca ad introdurre tovagliati dalle leggere colorazioni pastello anche alle cene ufficiali.
Oggi per una mise en place raffinata possiamo senza alcun dubbio utilizzare anche tovaglioli colorati in contrasto con la tovaglia, importante che siano di misura non troppo piccola (almeno 45 cm di lato) e che si intonino ad esempio con i piatti o con l’atmosfera, meglio se di lino.