Sarà che l’estate è finita, sarà che alla sera per uscire in terrazza mi metto un golfino, non lo so ma mi mi ha assalito la voglia di preparare un risottino che è un piatto che definisco un comfort food perché mi riscalda l’anima.

Cosi senza pensarci troppo ho rispolverato una vecchia ricetta che faceva spesso mia nonna, perché una patata in casa c’è sempre e una pentola di brodo si prepara con le verdure che si trovano in frigorifero…

Ingredienti:

  • brodo vegetale
  • riso carnaroli
  • patate
  • alloro
  • burro
  • castemagno

Per le dosi, considerate 2 manciate di riso a testa, 1 piccola patata e di burro ne ho messo veramente solo 1 cucchiaio all’inizio.

Mettete come prima cosa, anche un’oretta prima, in una pentola dell’acqua con una carota, un cipollotto, una costa di sedano (oppure fate un brodo come lo fate di solito) e lasciate sobbollire.

In una casseruola mettete una noce di burro, fate sciogliere ed aggiungete il riso, mescolate e fate ben tostare, quando i chicchi di riso saranno ben lucidi e caldi cominciate a versare un mestolo di brodo caldo con una foglia di alloro. Se volete fare questa mia ricetta, non omettete l’alloro, è la nota caratteristica dei risiepatate, se non avete alloro, dirottatevi su un’altra preparazione…

Dopo il primo mestolo di brodo aggiungete le patate che dovrete averle già tagliate molto finemente (io le taglio alla mezza veneziana sottile) coprite appena il tutto con il brodo e proseguite la cottura del riso nel modo classico, aggiungendo ciò il liquido quando il riso risulti asciutto, mescolando di tanto in tanto.

A fine cottura, unica mia variante “moderna” alla ricetta, aggiungete un pezzetto di Castemagno sbriciolato, e terminate mantecando con vigore e otterrete una crema incredible, sicuramente mia nonna avrà usato del più comune formaggio grattugiato.

Io ho impiattato molto semplicemente in una piatto piano (battete sul fondo del piatto per allargare il risotto) ho dato una grattata di mulinello di pepe di Sarawak (sapore intenso) e ho serivito. Sicuramente le nostre nonne non infiocchettavano i piatti prima di portarli in  e questo è proprio  un risotto dell’antica  tradizione veneta.

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