Una bella passeggiata con il cane e toh, non riesco a non accorgermi che nei prati ci sono ancora tanti carletti da raccogliere! Un sacchettino in tasca ce l’ho, quindi comincio la mia raccolta, me ne basta solo un mazzetto che così preparo per cena un buon risottino che adoro.

Raccolgo attentamente solo gli apici delle piantine, cosi a casa dovrò solo lavarle e metà del lavoro sarà già fatto.

Posto che vai nome che trovi,  vengono  chiamati anche sciopet, scrisioi, ma resta sempre silene il suo nome botanico.

Io il risottino ai carletti lo preparo così, seguitemi:

preparate un brodo vegetale leggero con mezza carota, mezza costa di sedano con le sue foglie, il gambo verde di un cipollotto e 1 foglia del mio immancabile alloro, mettete sul fuoco e lasciate che vada a fiamma  bassa, tenete da parte in caldo;

tritate al coltello le erbette, ma non troppo finemente;

a questo punto cominciate con il risotto da cuocere in un tegame “caldo”, io uso la ghisa, ma andrà bene anche l’alluminio, i più fortunati avranno il rame, versate il riso in pentola a secco e fate tostare il riso mescolandolo, appena sarà ben tostato versate mezzo bicchiere di vino bianco e fate sfumare bene la parte alcolica, quindi proseguite bagnando con il brodo via via che il riso ne avrà bisogno;

a metà cottura, circa dopo 8 minuti, inserite le erbette e mescolate fino a che avrete portato a termine la cottura del riso, se avrete tenuto mescolato spesso il risotto l’amido contenuto nel riso sarà fuoriuscito e avrà conferito una sorta di cremosità e potrebbe già andare bene così; volendo si può aggiungere una noce di burro per rendere il gusto più rotondo, un ultimo mestolo di brodo e 2 cucchiai di formaggio grattugiato per mantecare  e finire.

Impiattate nei singoli piatti, battete sul fondo per far allargare il riso e decorate a vostro piacimento, io ho usato 2 violette, ma andrebbe bene anche qualche filo di erba cipollina ed un pizzico di semi di canapa, vedete voi e buona condivisione a tutti!

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